Gli effetti dello Stato moderno

Gli effetti dello Stato moderno



Alle dinamiche di sovrapposizione e scambio tra culture differenti, già presenti nel mondo antico e medievale, l'età moderna aggiunse elementi decisivi, che conferirono alla questione della multiculturalità la configurazione e il significato che ancora oggi le vengono attribuiti. Il più importante di questi elementi è sicuramente la formazione dello Stato moderno.


Essa ebbe inizio tra il Quattrocento e il Cinquecento e nacque dall'incontro di due processi complementari:

-        l'accentramento del potere nelle mani del sovrano, che contribuì allo smantellamento dei vecchi domini e privilegi di tipo feudale;  

-        la determinazione di confini territoriali precisi, in virtù dei quali vennero definite "sudditi", e successivamente "cittadini", di un certo Stato tutte le persone che risiedevano in una porzione di spazio determinata, ovvero quella in cui si esercitava la sovranità del monarca.


Stato Moderno - L'accentramento dei poteri nello stato moderno



La realizzazione di questi processi comportò fenomeni ben precisi, alcuni dei quali tra loro complementari.

Innanzitutto, il processo di unificazione territoriale provocò il frequente accorpamento in un unico Stato di comunità diverse per lingua, origine e tradizioni. Alcune di queste comunità sopravvivono ancora oggi nelle diverse realtà nazionali a titolo di minoranze, talora felicemente integrate nella realtà geo-politica di appartenenza, altre volte in posizione di rifiuto più o meno palese.


Complementare a questo meccanismo fu, in certi frangenti, la frammentazione in realtà politiche diverse di comunità in precedenza unite, o comunque che riconoscevano una medesima appartenenza.


Più complesso è invece il caso di alcuni Stati costituitisi in epoche più recenti, come quelli sorti dalle macerie delle grandi formazioni territoriali che fino alla Prima guerra mondiale dominavano la geografia europea: l'impero austro-ungarico e l'impero ottomano. Questi nuovi Stati finirono spesso per riproporre al loro interno una Pluralità di lingue, etnie e culture: si pensi alla Cecoslovacchia, formatasi nel 1918 dall'impero austro-ungarico e poi, nel 1993, a sua volta divisasi in due Stati distinti (Repubblica Ceca e Slovacchia), rappresentativi delle due principali etnie presenti nel paese.

Quelle che noi chiamiamo "culture", e che tendiamo a raffigurarci come universi storico-simbolici autonomi e stabili, sono in realtà il prodotto di sintesi e sovrapposizioni tra mondi diversi, il cui incontro ha generato qualcosa di nuovo, o viceversa l'esito di una frammentazione di ciò che in epoche precedenti si presentava come una civiltà compatta e indifferenziata. Nessuna cultura, cioè, si trasmette da un'epoca all'altra come un corpus immodificabile di conoscenze, comportamenti e valori, ma piuttosto si trasforma e si modella in base alle esigenze della storia.


Cultura nella società moderna - reginamargheritapa.it

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