Marx e il plusvalore
Marx nel saggio intitolato Il capitale, pubblicata nel 1867, interpreta il concetto di salario e lavoro la nota teoria del plusvalore. La teoria del plusvalore Semplificando, il fulcro di questa teoria è che il salario non costituisce il corrispettivo della ricchezza che il lavoratore produce con la sua attività, ma solo la cifra con cui il capitalista compra la sua forza-lavoro, ossia la sua disponibilità a lavorare. Il Plusvalore designa quel "sovrappiù" di valore che il lavoratore è in grado di realizzare, in un tempo determinato grazie alla sua attività, ma di cui si è sistematicamente defraudato dal capitalista. Il saggio di profitto e la sua caduta L'accumulazione del plusvalore è il presupposto per la crescita dell'economia capitalista, ma a lungo andare è, secondo Marx, il meccanismo occulto che ne decreterà il crollo inesorabile. Proseguendo nella sua analisi, infatti, Marx sostiene che l'effettiva percentuale di guadagno realizzata da