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Visualizzazione dei post da aprile, 2022

Imprevisti

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  Come abbiamo visto, ogni indagine sociologica richiede un'attività complessa, scandita in più fasi e protratta nel tempo. È quindi importante che il ricercatore sia consapevole fin dall'inizio della possibilità che si verifichino, già nelle prime fasi della ricerca, situazioni impreviste e perturbanti che possono modificare il quadro prestabilito. Alcuni di questi effetti imprevisti che compaiono in corso d'opera, definibili come "elementi di perturbazione dell'indagine scientifica", sono noti da tempo: la storia della sociologia ne offre degli esempi classici. Qui di seguito descriveremo brevemente l'effetto Hawthorne e la serendipity, con la guida di due autori classici della sociologia: Elton Mayo e Robert Merton. Effetto Hawthorne  L'espressione effetto Hawthorne deriva dal nome degli stabilimenti Hawthorne della Western Electric Company, un'azienda produttrice di telefoni situata a Chicago, all'interno della quale Elton Mayo condusse a p

Gli strumenti di indagine del sociologo

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  Metodi qualitativi e quantitativi I metodi utilizzati nella ricerca sociale sono stati classificati in vari modi tenendo conto di alcune caratteristiche che li accomunano. una classificazione molto nota distingue tra metodi qualitativi e metodi quantitativi. I  metodi qualitativi  producono resoconti, analisi approfondite, descrizioni e valutazioni della realtà sociale in cui la quantificazione numerica è modesta o del tutto assente, mentre è centrale la preoccupazione di capire come e perché si verificano certi fenomeni sociali. Appartengono ai metodi qualitativi l'osservazione partecipante, l'intervista libera non strutturata, la trascrizione di fonti orali, le storie di vita. I metodi qualitativi consentono un'approfondita conoscenza di pochi casi esemplari o particolarmente significativi, la cui esplorazione comporta tempo, pazienza e notevoli risorse economiche; potremmo dire che sono gli strumenti più adeguati a un'indagine prolungata nel tempo o di carattere in

Le fasi della ricerca

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    ln ogni indagine sociologica si possono distinguere due fasi: • la fase ideativa, che comprende la scelta del problema su cui sarà condotta l'indagine, la definizione delle ipotesi e la formulazione del disegno della ricerca; • Una fase di attività pratica, che coincide con la vera e propria indagine empirica e comprende la raccolta dei dati secondo le tecniche prescelte dal ricercatore, l'analisi dei dati e l'interpretazione dei risultati.  Le fasi della ricerca sono tutte necessarie e collegate tra loro secondo un movimento circolare, come risulta dallo schema alla pagina seguente; teoricamente, la ricerca non ha mai fine, perché dall'interpretazione dei risultati può nascere lo stimolo per una nuova ricerca. La fase teorica è molto importante poiché, prima di "scendere in campo" e dare inizio al lavoro di raccolta dei dati empirici.   Fase ideativa Innanzitutto, lo studioso deve scegliere il problema su cui indagare e vagliare attentamente tutta la lett

La ricerca sociologica

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  I protagonisti della ricerca sociologica  Nella ricerca sociologica sono sempre presenti due protagonisti:  il "ricercatore", ovvero il "professionista" che possiede gli strumenti teorici e pratici per condurre l'indagine, il committente, ovvero la persona o l'ente che patrocina e finanzia la ricerca. Nel quadro del rinnovamento della riflessione intorno ai principi e al metodo della conoscenza scientifica, si è diffusa una nuova immagine del ricercatore: non più un tecnico ben preparato che si comporta in modo "neutro" e impersonale, come se non fosse dotato di una sua soggettività, bensì una mente creativa e coinvolta nel proprio lavoro, consapevole di avere un proprio punto di vista, propri orientamenti ideologici e perfino pregiudizi. Questi ultimi, secondo una linea di pensiero che comprende autori diversi tra loro possono essere positivamente gestiti nel processo di conoscenza della realtà se vengono trattati per quello che sono: precognizi

I pigmei bambuti

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  Dopo la fase empirica e osservativa di lavoro sul campo e quella successiva di interpretazione dei dati raccolti, la ricerca antropologica approda all'ultima delle sue fasi, che, come abbiamo detto in precedenza, consiste nella redazione di una monografia o di un articolo scientifico che presenta i risultati della ricerca. La monografia etnografica è la base del sapere antropologico; essa ha la stessa importanza delle inchieste in sociologia o degli esperimenti e dei casi clinici in psicologia. È, il punto di partenza delle comparazioni e delle sintesi teoriche contenute nei manuali o nelle trattazioni di storia dell'antropologia. Gli studiosi di orientamento interpretativo sostengono che scrivere una monografia etnografica significa compiere un lavoro di traduzione dalla forma della vita vissuta alla forma scritta. Secondo il già citato Clifford Geertz, il resoconto etnografico salva le culture dall'oblio e permette la conservazione di un autentico patrimonio di umanità.
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  Il "campo" è il luogo, materiale e simbolico, in cui una cultura è prodotta e può essere osservata senza mediazioni dagli etnologi, che, all'interno dello spazio così delimitato, raccolgono i dati e costruiscono la loro ricerca. Nella storia dell'antropologia, il concetto classico di "campo" è quello codificato nell'opera di Malinowski: un territorio circoscritto, di piccole dimensioni, in cui vive una comunità che ha elaborato una cultura originale e riconoscibile.  In pratica l'unità di analisi è il villaggio, oppure l'isola, la banda di cacciatori-raccoglitori, la tribù di pastori o la comunità agricola. Elaborato nelle isole del Pacifico, questo concetto di campo fondato sulla coincidenza tra unità spaziale e unità culturale già alcuni anni dopo si rivelò inadeguato a comprendere contesti sociali più ampi e complessi come quelli studiati dagli africanisti: i grandi regni nell'Africa centrale, le antiche città crocevia di culture (Timbuc

Malinowski alle trobriand

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  Come abbiamo già avuto modo di vedere, negli anni della Prima guerra mondiale Malinowski soggiornò a più riprese nelle isole Trobriand, un arcipelago situato al largo delle coste sud-orientali della Nuova Guinea, abitato da una popolazione di papua-melanesiani. La prima spedizione durò 7 mesi, dall'agosto 1914 al marzo 1915, la seconda e la terza 12 mesi ciascuna (maggio 1915-maggio 1916; ottobre 1917-ottobre 1918). In questo periodo Malinowski imparò la lingua locale e si dedicò all'osservazione della vita sociale degli indigeni in tutti i suoi aspetti, pubblici e privati, materiali e simbolici. Da quelle osservazioni nacque Argonauti del Pacifico occidentale, pubblicato a Londra nel 1922, un classico dell'antropologia del Novecento. Gran parte del testo è dedicata alla descrizione del kula, un sistema di scambi circolari assai esteso che collegava una trentina di isole e alcune località della terraferma. Nel kula erano scambiati collane e bracciali privi di utilità prat